Molte persone credono che basti detergere una superficie perché risulti automaticamente libera da virus, ma questo è uno degli errori più diffusi che compromette la reale efficacia della disinfezione. Apparire “pulito” non significa essere effettivamente sicuro dal punto di vista microbiologico. Il pericolo principale nasce dal confondere la semplice pulizia – ovvero la rimozione di sporco visibile e impurità – con la disinfezione, che è la sola procedura in grado di inattivare e distruggere virus e batteri sulle superfici, riducendo così il rischio di trasmissione di malattie infettive.
L’errore più comune nella disinfezione: confondere pulizia e disinfezione
L’equivalenza errata tra il pulito e il sicuro rappresenta uno degli ostacoli principali nella lotta alla diffusione di virus come il coronavirus o l’influenza. Questo fraintendimento porta molte persone a:
- Trascurare completamente la fase di disinfezione, ritenendo che una superficie brillante sia anche igienicamente sicura
- Utilizzare solamente detergenti, che non hanno capacità virucida sufficiente per neutralizzare i patogeni
- Omettere la corretta preparazione delle superfici prima della disinfezione, che è invece fondamentale affinché il disinfettante agisca in profondità
Questa superficialità permette la sopravvivenza di microorganismi infettivi anche su superfici che appaiono perfettamente pulite e aumenta il rischio di falsa sicurezza, specialmente in ambienti come bagni, cucine o luoghi pubblici molto frequentati, dove il rischio di trasmissione è maggiore.
L’uso scorretto del disinfettante: diluizione, tempi di contatto e quantità
Anche quando si opta per la disinfezione, il modo in cui si utilizzano i prodotti è cruciale. Un errore molto diffuso è non rispettare le indicazioni riportate in etichetta relativamente a:
- Diluizione: Utilizzare il disinfettante troppo diluito lo rende inefficace contro virus e batteri. Viceversa, dosi eccessive non aumentano l’efficacia e possono risultare pericolose per persone, animali e superfici.
- Tempo di contatto: Spruzzare il prodotto e rimuoverlo immediatamente annulla il suo potere disinfettante. Ogni disinfettante necessita di un tempo minimo di azione, che varia a seconda della tipologia e della concentrazione chimica.
- Superfici non adeguatamente pulite: I disinfettanti non penetrano efficacemente se prima non si rimuove lo sporco organico. La presenza di polvere, grasso o residui riduce molto la loro efficacia, lasciando i virus vitali sulla superficie.
Ecco perché è importante distinguere tra la fase di pulizia, destinata a rimuovere lo “sporco”, e quella di disinfezione, specifica per eliminare i patogeni.
Quali disinfettanti sono davvero efficaci contro i virus?
Un altro errore frequente è affidarsi a prodotti generici che non hanno comprovate proprietà antivirali. Inoltre, non tutti i disinfettanti sono ugualmente efficaci: il Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano l’uso di:
- Ipoclorito di sodio (comune candeggina) a concentrazioni adeguate, specialmente nelle aree dove il rischio di trasmissione virale è più elevato
- Alcol etilico almeno al 70% di concentrazione
- Altri principi attivi ad azione battericida e virucida, testati secondo normativa europea (come soluzione di perossido di idrogeno in percentuali adeguate)
Prodotti come benzalconio cloruro o clorexidina, invece, hanno minore efficacia contro alcuni virus incapsulati. È fondamentale, inoltre, non mescolare disinfettanti diversi: combinazioni scorrette, ad esempio di ipoclorito e ammoniaca o acidi, possono produrre fumi altamente tossici e mettere a repentaglio la salute di chi li utilizza, oltre che rovinare le superfici trattate.
Buone pratiche di disinfezione: come ottenere la massima efficacia
Per garantire la reale eliminazione dei virus dalle superfici, è necessario seguire alcune indicazioni pratiche:
- Pulire accuratamente la superficie da sporco e residui, prima di applicare qualsiasi disinfettante
- Utilizzare disinfettanti appropriati, seguendo le istruzioni di diluizione indicate dal produttore
- Lasciare agire il prodotto per il tempo di contatto suggerito, senza rimuoverlo prematuramente
- Disinfettare regolarmente solo le superfici a maggior rischio e frequentemente toccate (maniglie, interruttori, telefoni, piani di lavoro, tastiere) e non tutta la casa inutilmente
- Effettuare un risciacquo, ove previsto, per evitare residui chimici che potrebbero essere nocivi soprattutto in ambienti frequentati da bambini o animali domestici
Ricordare che l’efficacia della disinfezione dipende strettamente dal rispetto delle corrette procedure in tutte le fasi.
L’eccesso di disinfezione: quando il troppo rischia di nuocere
Un’altra abitudine sbagliata è quella dell’eccesso di igienizzazione. Disinfettare costantemente tutte le superfici, specie in una normale abitazione, non solo è inutile ma può portare a:
- Allergie e disturbi respiratori causati da inalazione o contatto prolungato con agenti chimici
- Danneggiamento dei materiali, che si usurano più facilmente se sottoposti a trattamenti aggressivi e continui
- Riduzione della risposta immunitaria, soprattutto nei bambini, a causa di una mancanza di esposizione moderata ai microrganismi
L’uso responsabile e consapevole dei prodotti disinfettanti è dunque il solo modo per ottenere sicurezza igienica reale, senza effetti collaterali per la salute e l’ambiente.
In definitiva, eliminare i virus dalle superfici richiede attenzione a tutte le fasi: non basta passare un detergente, né affidarsi a qualunque prodotto o adottare pratiche estreme. Solo una corretta distinzione tra pulizia e disinfezione, accompagnata dalla scelta dei prodotti giusti, il rispetto delle dosi e dei tempi di azione, garantisce la reale protezione contro i patogeni in casa e nei luoghi pubblici.